Fuochi pirotecnici sul governo Draghi. Nonostante l’atteggiamento di chi sta al di sopra delle parti tenuto sino ad oggi Mario Draghi è costretto a compiere un gesto politico. Egli ha già perentoriamente affermato che non esiste maggioranza politica diversa dall’attuale e che considera il M5S parte organica irrinunciabile dell’ampia coalizione che lo sostiene.
Il M5S non ha votato il DL “aiuti” negando – pertanto – la fiducia all’attuale governo. Fine della trasmissione.
Coloro i quali nel 2018 hanno raggiunto una percentuale di consensi pari al 32,7 (POLITICHE) e che per quattro anni hanno imperversato in Parlamento, si ritrovano oggi con un risultato più che dimezzato a livello di stima, frutto di continui smottamenti interni. Tutto questo sancisce una incontrovertibile condizione: il passaggio da movimento politico ad armata brancaleone con una guida rivelatasi palesemente inadeguata. Questi “signori”, una volta che hanno presentato un documento politicamente nell’insieme corretto condensato in nove punti, hanno sbagliato tutto ciò che era possibile sbagliare. 1) La priorità dei contenuti, poichè che si realizzi o meno un termovalorizzatore a Roma, pur trattandosi di una capitale europea, non può essere considerata una questione rilevantissima per l’intera Nazione. 2) I tempi, in quanto appare chiaro che uno strappo al governo da parte dei Cinquestelle era pronto da tempo. 3) Un inesistente senso delle istutuzioni, sempre dimostrato, ed ancor più in questa occasione discretamente emergenziale per il Paese. 4) Una collocazione lunare, rispetto alla realtà socio-economica italiana che certamente il Presidente del Consiglio uscente conosce pur non essendo un politico. 5) Una tendenza allo sfascio di parte significativa del M5S, con un accento di masochismo. 6) Una sottovalutazione dell’importanza di una presenza sul territorio. E potremmo proseguire.
Quattro anni hanno stabilito che non si sta in Parlamento per sfuggire alla condizione di disoccupato. In tutto questo non si è certi di aver toccato il fondo del barile. Il livello già inesistente della qualità della politica italiana ha tuttavia raggiunto un ambito siderale e, pertanto, anche i possibili futuri scenari aprono un ventaglio notevole di possibilità.
Anche in questo caso, pur a poca distanza dal nostro precedente intervento, Meloni ringrazia.

 

ANDREA G. STORTI

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