E’ scomparso Gianroberto Casaleggio. Spiace immensamente, soprattutto perchè cessa l’unico vento nuovo della politica italiana dal 2008 ad oggi. Le sue idee che hanno dato origine al “Movimento Cinque Stelle” potevano essere condivise oppure fortemente avversate, ma senza dubbio erano e sono fortemente innovative dal punto di vista socio-politico. Quel suo essere visionario, tanto da sembrare poco equilibrato veniva restituito in una pacatezza a volte sussurrata che ne faceva una figura carismatica. Anche per questo ha avuto buon gioco nell’arena politica di oggi dove regna l’assoluta mediocrità. Mancherà molto perchè non si riesce ad immaginare se ed in che misura qualcuno possa raccoglierne la pesante eredità.
Beppe Grillo, co-fondatore, è oggi piuttosto solo. E, temiamo, sarà costretto a procrastinare il passo di lato. Questa, tuttavia, non è una buona notizia. Al di là della sua capacità di affabulatore, non rimane nulla e meno che mai in senso strettamente politico. Egli è e rimane un comico di passaggio prestato a questa seconda attività o avventura dal definitivo collasso dei partiti tradizionali e dal vuoto assoluto di carattere culturale portato sulla scena politica da Silvio Berlusconi e sostenuto dalla presunta “sinistra” di opposizione o di governo non ha importanza alcuna.
Nè il governo di “Renzi & friends” pare la soluzione.
Peraltro, non si può affermare che sia andata formandosi all’interno del “Movimento Cinque Stelle” una nuova classe dirigente: le eccezioni si possono forse contare sulle dita di una mano ed andrebbero, comunque, consolidate. Non riteniamo, altresì, che si debba procedere per successione dinastica decisamente negativa in politica, forse percorribile dal punto di vista aziendale per la “Casaleggio Associati”. Nel M5S di oggi è ancora preponderante l’improvvisazione e la prova del governo richiederebbe altro, almeno un cambio di passo e strategia. Questo, tuttavia, non si inventa e pare difficilissimo, in assenza di una guida all’altezza del compito come ha indubitabilmente saputo essere Gianroberto, pur tra errori e contraddizioni che, umanamente, possono accadere. Penso, per esempio, al concetto di democrazia autoritaria che gli era spesso rimproverato e che è sostanzialmente rimasto irrisolto. Ma la politica italiana di questi anni ha presentato, incredibilmente, situazioni decisamente peggiori.
ANDREA G. STORTI
www.democraziaedeuropa.it
L’unico che possa proseguire l’opera si Casaleggio sia Di Maio, ragazzo preparato e disposto anche a fare il Primo Ministro, come ho letto ultimamente.
Il M5S deve sopravvivere e non lasciarsi andare per la morte di Gianroberto, sicuro che lui non lo vorrebbe, perché è l’unica alternativa a questa squallida classe politica italiana che continua da anni a distruggerci ed a non combinare nulla lasciandoci tutti nei debiti che loro hanno contratto.
Basta osservare le aziende che sono fuggite dall’Italia, le pensioni che calano, il lavoro che non riprende, l’immigrazione che continua a sbarcare sul nostro suolo.
Tutto questo ci fa sentire di essere un paese pari al terzo mondo.
Casaleggio con il suo M5S non la voleva questa situazione per cui il suo movimento non deve cedere e continuare nella lotta che lui aveva intrapreso.
Sono d’accordo con la prima parte di quanto esprimeLa parte rimanente può valere come auspicio. Grazie!